Breve report dell’assemblea del 10 giugno
I lavori sono stati introdotti da Eduardo (Laboratorio Politico Iskra) che ha sostanzialmente ribadito il senso della iniziativa, riassunto nella necessità di dare vita ad un movimento di opposizione allo svolgimento a Napoli della Coppa America, sottolineando il carattere cittadino della mobilitazione in quanto buona parte dell’evento investirà la città anche se le ricadute maggiori si avranno sul territorio di Bagnoli. Qui sarà definitivamente abbandonata l’idea di un abbattimento della colmata che anzi diverrà l’infrastruttura più importante al servizio del porto. Con il completo abbandono della balneazione per tutti attraverso il ripristino della linea naturale della costa. Infine ha concluso con un richiamo alla crisi bradisismica invitando a non lasciare soli gli sfrattati e a sostenere le iniziative dell’Assemblea Popolare di Bagnoli e dei Campi Flegrei.
È intervenuto Giancarlo (bagnolinformazione.it) che dopo aver espresso solidarietà e sostegno all’assemblea popolare, ha fatto una disamina delle prese di posizione e delle dichiarazioni dei diversi esponenti del potere economico e politico tutti entusiasti ed unanimemente sostenuti in questo dai mass- media cittadini.
Disguidi tecnici non hanno permesso il collegamento con Vezio de Lucia. Cosicché è intervenuto subito Carlo Iannello. Prima da solo, poi in dialogo con Massimo Villone, ha/hanno sottolineato, anche attraverso riferimenti alla ultradecennale vicenda Bagnoli, la pericolosità del ricorso ai commissariamenti sia per l’opacità delle scelte sia per lo svuotamento degli istituti democratici.
Il tema della partecipazione popolare è stato oggetto dell’intervento dell’ex consigliera comunale Teresa Caiazzo che ha ricordato il lavoro svolto con la sindacatura de Magistris.
Riccardo (Napolimonitor) ha ricostruito l’esperienza dell’assemblea popolare di Bagnoli che tra mille difficoltà è comunque riuscita a sostenere le vittime del bradisismo e a imporre alle istituzioni concrete misure se non altro per alleggerire una situazione sempre più pesante.
Il consigliere comunale Gennaro Esposito ha manifestato il grave scoramento per l’assoluta impotenza cui è ridotto il Consiglio comunale il cui svuotamento si aggrava ogni giorno di più malgrado l’impegno suo e di altri consiglieri.
Giudizio condiviso a latere delle riunione anche da Sergio D’Angelo, altro consigliere presente.
Tullio (Confederazione COBAS) conferma l’impegno a sostenere con determinazione la campagna contro lo svolgimento della Coppa America così come in passato hanno attivamente partecipato al movimento per il risanamento di Bagnoli e alla campagna “Una spiaggia per tutti”.
L’architetto Buondonno ha criticato fortemente le scelte urbanistiche. I processi in atto in città, negativi, subiranno un’accelerazione con l’evento in discussione.
Mario Bonello (Jamme Assieme), dopo aver detto che a Barcellona la Coppa America è stato un successo, ha manifestato tutto il suo scetticismo che lo stesso possa verificarsi a Napoli.
Mario Avoletto (Mare libero e gratuito Napoli) ha ripercorso l’esperienza del movimento Mare libero che ha conseguito anche significativi successi sul piano legale misconosciuti e aggirati dall’amministrazione comunale. Ha riaffermato la determinazione a proseguire l’azione dando a tutti un appuntamento di lotta a metà luglio.
Walter (Assemblea Popolare di Bagnoli e dei Campi Flegrei) ha ricordato con un intervento appassionato l’isolamento e il silenzio che hanno circondato la loro lotta.
Nelle conclusioni, concordando con il merito dei diversi interventi, sono stati sottolineati in modo particolare due punti.
In primo luogo, a non ridurre la questione a qualcosa che riguardi solo Bagnoli e i bagnolesi.
In secondo luogo a non sottovalutare l’entità dello scontro. Di fronte vi è un potere economico di grandi proporzioni che guarda da sempre a Bagnoli per fare il grande affare, che oggi trova una corrispondenza nell’asse governo centrale/giunta comunale, un’asse trasversale sul piano politico che si rende assolutamente impermeabile a qualsiasi richiesta delle forze sociali. Da qui l’impossibilità e l’inutilità di ogni sorta di colloquio e la necessità di intraprendere la strada della mobilitazione delle forze sociali antagoniste insieme ad una riscoperta di impegno a difesa della città dell’opinione pubblica più ampia.
A settembre chiameremo alla riflessione i movimenti che nelle varie realtà nazionali si oppongono alle grandi opere e ai grandi eventi per una nuova e più ricca fase di lotta.