La delibera n. 428 della Giunta comunale ha come oggetto l’approvazione dell’Accordo di programma per la “Realizzazione della stazione e del deposito della Linea 6 della metropolitana di Napoli e di un Campus universitario degli studi di Napoli Parthenope nell’area ex arsenale militare di Via Campegna”.
Il completamento della Linea 6 era previsto nell’area dell’ex Arsenale, ma come specificato era impossibile attuare il “trasferimento mediante il federalismo demaniale” si sono individuate le aree aree lungo Via Diocleziano e Via Giulio Cesare. Mentre l’area dell’ex arsenale, viene data in concessione al rettore dell’Università Parthenope (come espressa volontà di quest’ultimo) per 19 anni a titolo gratuito per la valorizzazione dell’area.
Per il progetto di completamento della Linea 6 sono stati Finanziati € 258.000.000 con i FSC, mentre per il campus universitario il Ministero dell’Istruzione e della ricerca ha stanziato € 5.420.501, sono previsti: Dipartimento di Scienze motori, residenze per studenti.
Il progetto dal forte impatto sul tessuto urbano del quartiere, solleva interrogativi cruciali sulla sostenibilità ambientale di un territorio già gravemente compromesso dal cemento. Se da un lato il campus potrebbe alleggerire la questione fitti e liberare case per residenti, dall’altra parte questo comporterebbe una maggiore presenza antropica sul territorio già molto compromesso.
Il quadro dettagliato dell’iter amministrativo e delle finalità dell’intervento, sono descritte come la necessità di migliorare le infrastrutture di trasporto e potenziare l’offerta formativa universitaria, nonostante che sullo stesso territorio vi è il politecnico di ingegneria, a Fuorigrotta e ad Agnano, l’istituto dei motori, e la cittadella di Monte Sant’Angelo già sede universitaria, in realtà si traduce in una nuova fase di urbanizzazione intensiva riducendo ulteriormente le poche aree libere rimaste.
Per realizzare il campus universitario nell’area dell’ex arsenale il Comune ha fatto un accordo con FS per il trasferimento di aree lungo Via Giulio Cesare e Via Diocleziano per realizzare il completamento della Linea 6 dove sono previsti nuove costruzioni.
Infatti il progetto prevede la riconversione di edifici esistenti per la realizzazione del campus e la creazione di nuove strutture con un impatto volumetrico rilevante: demolizioni per circa 40.000 metri cubi e nuove costruzioni per circa 170.000 mc, sul fronte di Via Diocleziano e Via Giulio Cesare, 20-30% residenze e 70-80% servizi, commerciale, terziario (vedi scheda riassuntiva sotto).

Questo pone una questione fondamentale: la variante urbanistica necessaria per l‘intervento terrà conto del bisogno sempre più pressante di spazi verdi o sancirà la definitiva cementificazione dell’area? Un altro duro colpo al territorio.
Napoli soffre da anni di una grave carenza di verde pubblico e di spazi aperti, questa mancanza è più sentita con il cambiamento climatico e l’aumento delle temperature che stanno rendendo invivibile la città, oppressa dal cemento. Purtroppo le politiche urbanistiche degli ultimi decenni hanno privilegiato lo sviluppo edilizio rispetto alla tutela dell’ambiente urbano, contribuendo a fenomeni di calore, inquinamento atmosferico e traffico congestionato, che potrebbero essere combattuti con un giusto equilibrio di aree verdi e progettazione sostenibile. Il progetto della Linea 6 e del campus universitario, pur essendo presentato come un’occasione di sviluppo, rischia di replicare questo stesso modello senza garantire un adeguato sviluppo tra infrastrutture e sostenibilità ambientale. Nel documento si fa riferimento a un riequilibrio complessivo delle dotazioni urbanistiche e della distribuzione delle superfici fondiarie. Tuttavia non emergono garanzie concrete su un aumento significativo delle aree verdi, né sulla creazione di nuovi spazi pubblici accessibili ai cittadini. L’assenza di una visione ambientale chiara rappresenta un limite evidente dell’intervento.