Mentre a livello nazionale le forze di centrosinistra affermano di voler attuare una politica tesa ad una maggiore giustizia sociale, al rispetto dell’ambiente, alla difesa della democrazia, a Napoli, nell’amministrazione sostenuta dalle stesse forze, il sindaco Ing. Gaetano Manfredi stringendo accordi con il governo parafascista di Meloni, sta andando in tutt’altra direzione confermando scelte politiche ed economiche neoliberiste a vantaggio dei grossi capitali privati. La nuova politica promessa, in mancanza di comportamenti e atti concreti, risulterà identica se non peggiore delle disastrose esperienze passate.
A partire dal documento per Bagnoli dello scorso gennaio in cui si faceva un primo accenno alla necessità di modificare gli aspetti di interesse pubblico acquisiti in 30 anni di confronto, all’accordo Fitto/Manfredi del marzo scorso sul fondo di coesione, ratificato poi dalla firma del 15 luglio da Meloni-Manfedi-Fitto, con cui il governo prevede lo stanziamento di 1,2 miliardi per completare la bonifica e la rigenerazione urbana di Bagnoli.
Stiamo assistendo ad un atto che si configura in realtà come un maldestro bluff (lo sostiene anche il Presidente della Regione) essendo l’erogazione di gran parte della cifra prevista negli anni 2028/2029, ma soprattutto come una squallida operazione politica perchè in modo surrettizio in due righe modifica una legge dello Stato del 1996 che ha rappresentato ed è il contenuto fondamentale di una riqualificazione socialmente accettabile: si cancella infatti l’obbligo di ripristinare la morfologia della linea di costa.
Dunque una scelta per Bagnoli basata su un inciucio politico a copertura del peggiore liberismo e della più scoperta volontà privatistica! Non vale la giustificazione degli indispensabili e corretti rapporti tra le istituzioni. Soprattutto quando sono in discussione gli interessi generali della Città e quelli della parte che più soffre.
Infine con il Decreto Legge n. 91/24 art. 6, che vieta il rilascio di titoli abilitativi per interventi di nuova costruzione residenziale facendo riferimento chiaramente alla necessità di non aumentare il carico urbanistico nelle zone rosse, in tutta risposta il sindaco Ing. Manfredi , dichiara che le case saranno costruite in sicurezza, presupponendo una volontà andare avanti anche contraddicendo una legge voluta dai suoi “amici” del governo.
D’altronde non solo su Bagnoli ma sull’insieme delle problematiche che investono la città, l’amministrazione comunale sta definendo scelte che confermano ed estendono la logica speculativa già in atto nell’area occidentale. Bastono pochi esempi per capire la direzione che si sta prendendo: con la motivazione di voler recuperare le residenze perse nei quartieri storici a seguito della turistificazione senza regole, a Napoli est con la variante in discussione al Prg si procede al cambiamento della destinazione d’uso dei suoli. Così gli effetti dell’overtourism vengono strumentalizzati per realizzare nuove speculazioni private, espulsione sociale, consumo di suolo, ignorando il contrasto al lavoro nero in aumento anche a seguito dell’abolizione del reddito di cittadinanza. Inoltre con l’estate abbiamo visto riproporci il modello di accesso contingentato e con obbligo di prenotazione alle spiagge dello sparuto litorale ancora libero (meno del 4% del totale) e non privatizzato; si rischia così di compromettere l’accesso al mare delle fasce sociali deboli privandole definitivamente del diritto al mare e alla balneazione. Anche sulla questione dell’acqua pubblica, segnaliamo primi, gravi arretramenti della giunta comunale.
Quanto sopra è già stato portato all’attenzione dei segretari dei partiti di centro sinistra con una lettera inviata a mezzo mail il 11/07/24, ed invitandoli ad esprimersi ma ad oggi non si è avuto riscontro. Non solo la politica tace ma anche tutta la stampa, ormai acquiescente ai poteri forti.
Per questo chiediamo un vostro interessamento su quanto sta accadendo a Napoli ed in particolare a Bagnoli, per denunciare l’ennesimo sacco alla città ed ai cittadini e a dimostrazione dell’ incoerenza delle forze di centro sinistra.