Egr. Segretari/e
Elly Schlein
Giuseppe Conte
Angelo Bonelli
Nicola Fratoianni
Lunedì prossimo 15 luglio, secondo la stampa cittadina, il presidente parafascista del consiglio Meloni e il sindaco, nonchè commissario per Bagnoli, Manfredi firmeranno l’accordo sul cosiddetto fondo di coesione che a loro dire dovrebbe assicurare una cifra enorme pari a un miliardo e 200 milioni di euro per il completamento del risanamento e la riqualificazione dell’ex aree industriali di Bagnoli.
Si tratta di un atto che si configura in realtà come un maldestro bluff (lo sostiene anche il Presidente della Regione) essendo l’erogazione di gran parte della cifra prevista negli anni 2028/2029, ma soprattutto come una squallida operazione politica perchè in modo surrettizio in due righe modifica una legge dello Stato del 1996 che ha rappresentato ed è il contenuto fondamentale di una riqualificazione socialmente
accettabile: si cancella infatti l’obbligo di ripristinare la morfologia della linea di costa.
Si tratta di un fatto di estrema gravità: sul piano del metodo, dei contenuti e della correttezza del rapporto cittadini/istituzioni. Dell’etica pubblica in buona sostanza. Infatti a partire dal documento del commissario per Bagnoli del gennaio scorso in cui si faceva un primo accenno alla necessità di modificare gli aspetti più di interesse pubblico acquisiti in 30 anni di confronto, all’accordo a due Fitto-Manfredi del marzo scorso sul fondo di coesione, fino all’annunciata firma del prossimo 15 luglio con la Meloni, tutto il percorso si è svolto in modo verticistico, senza uno straccio di confronto pubblico e il rispetto delle più elementari regole di trasparenza. Secondo la più banale delle culture politiche possiamo affermare che siamo di fronte ad un chiaro comportamento autoritario. Insomma, se la sono suonata e cantata da soli.
Dunque una scelta per Bagnoli basato su un inciucio politico a copertura del peggiore liberismo e della più scoperta volontà privatistica! Non vale la giustificazione degli indispensabili e corretti rapporti tra le istituzioni. Soprattutto quando sono in discussione gli interessi generali della Città e quelli della parte che più soffre.
D’altronde non solo su Bagnoli ma sull’insieme delle problematiche che investono la città, l’amministrazione comunale sta definendo scelte che confermano e estendono la logica speculativa già in atto nell’area occidentale. Bastono pochi esempi per capire la direzione che si sta prendendo: con la motivazione di voler recuperare le residenze perse nei quartieri storici a seguito della turistificazione senza regole, a Napoli est con la variante in discussione al Prg si procede al cambiamento della destinazione d’uso dei suoli.
Così gli effetti dell’overtourism vengono strumentalizzati per realizzare nuove speculazioni private, espulsione sociale, consumo di suolo, ignorando il contrasto al lavoro nero in aumento anche a seguito dell’abolizione del reddito di cittadinanza. Inoltre con l’estate abbiamo visto riproporci il modello di accesso contingentato e con obbligo di prenotazione alle spiagge dello sparuto litorale ancora libero (meno del 4% del totale) e non privatizzato, si rischia così di compromettere l’accesso al mare delle fasce sociali deboli privandole definitivamente del diritto al mare e alla balneazione. Anche sulla questione dell’acqua pubblica, segnaliamo primi, gravi arretramenti della giunta comunale.
Quello che infine notiamo e sottoponiamo alla vostra attenzione e a quella della pubblica opinione, è la discrepanza su quanto anche in questa nota denunciamo, tra le politiche perseguite a Napoli da amministrazioni da voi sostenute e quanto da Voi affermato a livello nazionale e ripetuto anche nella recente campagna elettorale di voler cambiare in direzione di una maggiore giustizia sociale, di rispetto
dell’ambiente, di rigorosa difesa della democrazia. La nuova politica da voi evocata, in mancanza di comportamenti e concreti atti, risulterà identica se non peggiore delle disastrose esperienze passate.
Sollecitiamo pertanto una vostra chiara e inequivoca valutazione sulle scelte dell’amministrazione comunale di Napoli a cominciare dall’accordo Meloni-Manfredi su Bagnoli, sulla loro coerenza con quanto dichiarate a livello nazionale. E inoltre vi invitiamo e sfidiamo ad un confronto pubblico sullo stato della città. E per una politica effettivamente alternativa alle destre. Restiamo in attesa di un vostro riscontro.
Assise Cittadina per Bagnoli
Alleghiamo:
Decreto legge 20.09.1996 n.486
Documento commissario per Bagnoli gennaio 2024
Accordo fondo coesione Fitto/Manfredi